Fascite Plantare nel running il plantare non basta

Fascite Plantare nel running: il plantare non basta

La Fascite plantare è un vero dramma per chi corre.

Da quando faccio l’osteopata a Mestre ho conosciuto moltissime persone che dopo essersi messe in testa di “arrivare a fare la maratona” si sono fermate a metà strada per colpa della fascite plantare e hanno dovuto fermarsi.. che peccato.

La soluzione a questo problema c’è ma andiamo per gradi.

In questo articolo parletemo di cosa è la fascite, le cause, il modo di fare diagnosi e le cure piu efficaci.

Oltre a questo parleremo anche di come mantenere un piede nella condizione migliore!

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COSA E’ LA FASCIA PLANTARE

fascite plantare

Stiamo parlando del PIEDE. La fascia plantare è quella struttura che sta sotto le ossa del piede.

Essa è tesa ad arco ed il suo compito è mantenere un arco che ammortizzi gli urti che il pede subisce.

Chiaramente senza questa struttura il piede collasserebbe e nel contempo non sarebbe in grado di dare una propulsione adeguata durante il cammino e la corsa.

fascia plantare

La FASCITE PLANTARE di conseguenza è l’infiammazione della fascia stessa.

Recenti studi dimostrano che questa infiammazione colpisce fino al 10% dei runner.

Addirittura questa cifra è destinata a salire se aumenta il carico di lavoro (ultramaratoneti, trial-runner) o se chi pratica la corsa lo fa per diletto e non profesionisticamente

diciamo in buona sintesi che se andate a correre per mantenervi in salute il rischio che voi incorriate in questo problema è assai alto.

QUALE E’ LA CAUSA DELLA FASCITE PLANTARE?

fascite plantare cause

Come immaginerete la causa è tuttora ignota.. yess!!

Tuttavia ci sono i cosiddetti FATTORI DI RISCHIO che sono quegli stati che favoriscono il nascere di questa malattia.

Essi si dividono principalmente in 3 gruppi:

ANATOMICI: Questi sono deformazioni anatomiche del piede.

  • PIEDE PIATTO: è la condizione dove la fascia plantare è allungata o “sfondata”. La volta plantare è appiattita e caduta in basso.
  • PIEDE CAVO: è la condizione nella quale la fascia plantare invece è accorciata e la volta plantare è risalita.
  • RIGIDITÀ’ DELLA FASCIA PLANTARE: Quando la fascia diventa rigida non riesce più a svolgere il compito di ammortizzare gli urti e spingere in propulsione
  • ATROFIA O INVECCHIAMENTO DEL CUSCINETTO ADIPOSO DEL TALLONE: per vicinanza quando si infiamma il tallone si può infiammare la fascia plantare

FUNZIONALI: Questi sono fattori esterni al piede che provocano un malfunzionamento del piede

  • RIGIDITÀ’ DEL POLPACCIO: se il polpaccio non cede e si allunga nella fase posteriore del passo la fascia plantare dovrà sopperire e si infiammerà
  • ACCORCIAMENTO DEL TENDINE D’ACHILLE come sopra
  • STRESS MECCANICI E MICROLESIONI se per vari motivi (lavorativi sportivi) un piede è sottoposto a vibrazioni o continue succussioni si genererà uno stato di infiammazione cronica

POSTURALI: Questi problemi sono problemi posturali e qui valutiamo la loro conseguenza sulla fascia plantare

  • DISMETRIE: Significa la differente lunghezza degli arti (molto frequente) questo è un grosso problema perchè se una gamba è più corta dell’altra state certi che ci cade anche una percentuale maggiore del peso corporeo..
  • GINOCCHIO IPERVALGO CON COMPONENTI TIBIALI E FEMORALI: Viene chiamato anche “ginocchio a X” esso influisce sulla fascia plantare perchè rende il polpaccio meno capace di allungarsi sovraccaricando l fascia.

Detto tutto ciò appare chiaro che se si decide di cominciare a correre dovrebbe essere fondamentale controllare di aver messo sotto controllo tutti questi fattori. Ma come si verifica che il dolore al nostro piede sia veramente una fascite?

FASCITE PLANTARE: LA VERIFICA

 

Come succede spesso in questi casi le varie radiografie, risonanze ed ecografie sono poco capaci da sole di dare una indicazione sicura di malattia.

I test clinici invece ci danno un aiuto più sostanziale per capire quale sia la condizione del nostro paziente.

Quindi quello che è necessario è una valutazione accurata della situazione del piede in modo da capire la situazione nella quale esso si trova.

Qui di seguito vi posto un test che viene inserito in tutte le altre valutazioni del piede e della gamba in generale che costituiscono l’esame obiettivo di questa malattia

fascite plantare diagnosiFASCITE PLANTARE: LA CURA

La cura del piede prevede dei passaggi obbligati che devono essere svolti con una cura particolarmente meticolosa.

Il primo passo è quello diagnostico che prevede trovare la causa e verificare tutti quei fattori che abbiamo descritto prima che ci descrivono lo stato attuale del paziente.

E’ importantissimo che questa fase sia fatta nel miglior modo possibile perchè dimenticare un aspetto significherebbe avere una cura parziale.

fascite plantare cura

Dopo questo primo passaggio è fondamentale cominciare a curare la postura.

Per avere un effetto positivo sulla cura del piede è necessario:

  1. togliere tensione al polpaccio
  2. mobilizzare le articolazioni del piede
  3. liberare le tensioni che portano l’articolazione sottoastragalica a lussarsi anteriormente
  4. sbloccare ginocchio e anca
  5. rinforzare i muscoli del piede che vengono messi in stress (tibiale posteriore e peroneo lungo)

Insomma la cosa è un poco laboriosa e non è neppure finita qui.

E’ importante pure cercare di dare “durata” alla modifica che apportiamo al piede attraverso degli esercizi di mantentimento.

Altre volte invece il piede è cosi tanto compromesso da necessitare di un plantare che lo aiuti a tornare alla forma normale.

In questi casi bisogna stare molto attenti ad aver prima creato le condizioni perchè il piede possa davvero migliorare.

 

FASCITE PLANTARE: IL PLANTARE NON BASTA?

Uno dei modi più consueti che vanno a curare questa problematica sono proprio i plantari ortipedici.

Dico subito che non mi voglio addentrare su quanto un materiale sia meglio di un altro e quanto un assetto sia più funzionale di un altro, restiamo alle cose semplici che nessuno vede mai

Il plantare di solito viene messo su quando è stato fatto un lavoro di fisioterapia che può essere kinesiterapia o terapie con elettromedicali (tecar, laser ecc).

Solo che dopo queste due terapie (plantare e fisio) ancora non si vede la luce..

Il dolore e la funzione non vengono ripristinati perchè non è corretto anche il terzo gruppi di fattori di rischio, quello POSTURALE.

In effetti è facilmente comprensibile: :se un piede è sovraccaricato perchè la postura è scorretta non potrà mai guarire se non correggo pure la postura

COME TI CURO QUESTO PROBLEMA??

RIASSUMENDO:

  • LA FASCITE PLANTARE COLPISCE UN NOTEVOLE GRUPPO DI RUNNER (DAL 5 AL 15% a seconda di appropriatezza dell’allenamento e dei fattori di rischio)
  • CIO’ CHE GENERA LA FASCITE PLANTARE SONO FATTORI ANATOMICI, FUNZIONALI E POSTURALI
  • IL PLANTARE E LA FISIOTERAPIA DA SOLI NON POSSONO GUARIRE LA FASCITE PERCHE’ MANCA LA CORREZIONE POSTURALE

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