Come capire se si ha il neuroma di Morton

Come capire se si ha il neuroma di Morton?

Neuroma di Morton: cos’è?

Il neuroma di Morton è una patologia molto comune che colpisce il piede, in particolare la parte anteriore del piede, causando dolore infiammatorio ai metatarsi. È una condizione medica che si manifesta come un forte dolore localizzato tra il terzo e il quarto metatarso dell’avampiede.

Questo dolore nevralgico si irradia spesso ad un’area più ampia, che comprende tutte le dita e la porzione anteriore della pianta del piede, e in alcuni casi può coinvolgere anche la caviglia. Le sensazioni dolorose sono spesso descritte come bruciore e parestesia, cioè un’alterazione della sensibilità degli arti che può causare intorpidimento e formicolio. In corrispondenza del neuroma, può essere presente un rigonfiamento o una cisti fibrosa. Inoltre, possono verificarsi gonfiore ai piedi e una riduzione significativa della sensibilità.

Anche se può essere dolorosa e fastidiosa, la sindrome di Morton è facilmente curabile con terapia conservativa nella maggior parte dei casi. Le donne sono statisticamente più colpite dalla sindrome di Morton e i sintomi sono facilmente riconoscibili. Non c’è bisogno di allarmarsi poiché questa patologia non è rara o gravissima.
Vediamo, quindi, come capire se si ha il neuroma di Morton.

Attenzione! Questo è un problema di postura!

 

Quali sintomi presenta il neuroma di Morton?

Il dolore tipico del Neuroma di Morton si manifesta con una sensazione acuta e pungente, simile a una scossa elettrica, che si avverte soprattutto quando si appoggia il piede e si irradia verso le dita.

Questo dolore può essere provocato dall’appoggio del piede durante la camminata, costringendo il paziente a fermarsi improvvisamente e a rimuovere la scarpa. Tuttavia, può comparire anche a riposo, di notte o durante la seduta.

Il dolore può essere accompagnato da formicolio o perdita di sensibilità nelle dita corrispondenti. Inoltre, può essere difficile localizzare il dolore, poiché spesso si irradia lateralmente o verso le dita, causando una sensazione di dolore generale all’avampiede.

I pazienti spesso percepiscono la presenza di un oggetto estraneo all’interno della calzatura durante la deambulazione, e nella regione interessata può essere evidente un leggero cedimento causato dalla dilatazione benigna cronica del perinervio. La compressione ai lati dell’avampiede può causare un suono di scatto nella zona del neuroma, che aumenta l’intensità del dolore acuto (segno di Mulder).

Talvolta, è possibile rilevare la presenza di una tumefazione corrispondente al neuroma o a una cisti sinoviale associata. Inizialmente, il dolore può essere inspiegabilmente alternato a momenti di completa assenza di sintomi e può durare solo per brevi periodi di tempo.

 

Diagnosi per accertare la presenza di questa patologia.

Come capire se si ha il neuroma di Morton? La diagnosi del neuroma di Morton richiede un attento esame clinico da parte di un medico specialista ortopedico.
La palpazione dell’area interessata può causare dolore, ma potrebbe non sempre evidenziare la presenza della malattia. Per questo motivo, il medico può eseguire il segno di Mulder per supportare la diagnosi. Inoltre, una completa anamnesi può aiutare a identificare le cause del dolore e a escludere altre patologie o deformità che potrebbero essere responsabili dei sintomi.

Anche se non esistono esami strumentali affidabili per confermare la presenza del neuroma di Morton, l’ecografia muscolo-tendinea o la risonanza magnetica dell’avampiede possono essere utili per confermare la diagnosi e valutare l’estensione del danno. Tuttavia, è importante sottolineare che questi esami hanno un elevato tasso di falsi positivi e falsi negativi e quindi devono essere interpretati con cautela.

In sintesi, per diagnosticare il neuroma di Morton è necessario un esame clinico accurato, supportato eventualmente da esami strumentali. Una volta confermata la diagnosi, il medico può indicare un trattamento adeguato, che può includere l’utilizzo di calzature ortopediche, l’iniezione di farmaci o, nei casi più gravi, la chirurgia.

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