L’ alluce rigido: capiamone di più!

Quando si parla di alluce rigido?

 

L’alluce rigido è una condizione in cui, a causa di una graduale diminuzione della mobilità del primo dito del piede (alluce), non è più in grado né di piegarsi né di estendersi. Ciò può portare ad avere difficoltà a svolgere le banali gesta quotidiane.

 

Qual è la causa di questo disturbo?

L’alluce rigido è causato dallo sviluppo dell’artrosi a livello delle articolazioni tra le ossa metatarsali e le prima falangi. La cartilagine rovinata viene quindi sostituita da delle nuove sporgenze ossee sul dorso del dito, le quali andranno a limitare i movimenti.
Inoltre, c’è il rischio che con lo svilupparsi della patologia, il dolore aumenti e con esso diminuisca la mobilità di movimento.

 

Fattori di rischio.

Oltre alla causa di cui accennato poco fa, ci sono anche altri fattori che possono condizionare lo sviluppo dell’alluce rigido:

  • Operazioni chirurgiche.
  • Obesità.
  • Soffrire di malattie come la gotta o patologie infiammatorie, ad esempio artrite reumatoide.
  • Anomalie biomeccaniche del piede.
  • Soffrire di problematiche posturali (piede piatto, alluce o ginocchio valgo, scoliosi)
  • Indossare calzature non appropriate.
  • Aver subito fratture o lussazioni.
  • Danneggiare la cartilagine a causa di piccoli traumi.
  • Caviglia poco mobile.
  • Svolgere determinate attività motorie dove le dita dei piedi sono maggiormente sotto stress.
  • Essere predisposti geneticamente.

 

Come si manifesta questa condizione?

Uno dei sintomi principale è il dolore: si presenta al mattino o subito dopo aver svolto attività fisica (come una semplice passeggiata) colpendo il primo dito del piede. Se il dolore è presente anche riposo, è un campanello d’allarme che la patologia sta peggiorando.

Oltre a questo, è possibile che l’articolazione si gonfi e si infiammi e, inoltre, che compaiano escrescenze ossee le quali, sfregandosi all’interno della calzatura, vanno a peggiorare la condizione.

Con il progredire della patologia, anche camminare può risultare difficile poiché, c’è il rischio che l’articolazione sia stata compromessa del tutto. Si andrà quindi a caricare l’esterno del piede con il peso del corpo creando, a sua volta, la comparsa nuovi disturbi (ad esempio dolori al ginocchio o dolori lombari).

Il regresso e l’infiammazione dei tessuti fibrosi possono compromettere anche le strutture adiacenti creando nuove disfunzioni come il neuroma di Morton.

 

Diagnosi per comprendere la presenza dell’alluce rigido.

La diagnosi per l’alluce rigido, eseguita per mezzo di una visita specialistica, tiene in considerazione la deformità del piede, se sono presenti borsiti e la comparsa del dolore quando si muove l’alluce inoltre, si procede mobilizzando la prima articolazione metatarsofalangea.

Se i movimenti dell’alluce sono limitati o addirittura pari a zero, è evidente che la patologia è presente.

 

Cura e trattamento.

Come si cura l’alluce rigido? Lo scopo è di diminuire l’infiammazione e il processo degenerativo il più possibile, il trattamento quindi è indirizzato verso i pazienti affetti da dolore (ricordiamo che in alcuni casi la patologia è presente senza sintomi dolorosi).

Per ridurre il dolore si inizia con introdurre nella vita di tutti i giorni plantari, suolette e/o scarpe appropriate. Le calzature devono essere quindi comode e larghe in punta per lasciare il giusto spazio all’alluce.

Da non sottovalutare la fisioterapia: grazie ad esercizi e mobilizzazioni si aumenta il recupero dei movimenti del piede e il suo rinforzo.

Nei casi più gravi, dove il trattamento conservativo ha scarsi risultati, si dovrà considerare di intervenire chirurgicamente.

 

Rischi: cosa succede se si trascura l’alluce rigido?

Nel caso in cui non venga diagnosticato o trattato correttamente, ovviamente la situazione rischia di peggiorare portando l’articolazione ad ingrossarsi in modo graduale. Il dolore aumenta e con esso i movimenti dell’alluce saranno sempre più limitati.

A questa condizione si possono collegare nuove patologie come, ad esempio, le dita a martello a causa dell’eccessivo sovraccarico.

E’ molto importante quindi individuare questa problematica per poterla trattare in maniera rapida e corretta in modo da riprendere le normali attività quotidiane.

 

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