Malattia di Freiberg che cos'è⠀

Malattia di Freiberg: che cos’è?⠀

La malattia di Freiberg

La malattia di Freiberg è un problema che causa dolore nella parte centrale del piede quando un osso si danneggia.
Di solito, questo problema lo hanno ragazzi giovani che stanno crescendo molto in fretta o persone che hanno un osso del piede troppo corto o troppo lungo. Questo succede quando la parte del piede vicina all’alluce, è sottoposta a molto stress a fronte di attività fisica come la danza, il jogging o la corsa.

 

Quali sono i sintomi?

All’inizio, i pazienti possono non avere sintomi. Col passare degli anni invece, possono sviluppare dolori sordi che si accentuano quando camminano o stanno in piedi e quando si tocca la testa del secondo osso del piede.

Nelle prime fasi della malattia, i raggi X mostrano piccole fessure o microfratture sulla testa del secondo osso metatarsale, solitamente sul lato superiore del piede. Di conseguenza l’osso morto viene riassorbito e la superficie articolare collassa, rendendo piatta la testa del metatarso e formando escrescenze ossee chiamate osteofiti marginali. A volte possono anche comparire dei piccoli frammenti di osso chiamati “corpi mobili” vicino all’articolazione.

 

Come curare la malattia di Freiberg?

Per alleviare il dolore causato dalla malattia di Freiberg, i medici adoperano iniezioni di corticosteroidi, consigliando ai pazienti riposo e di non caricare peso sul piede.
È importante indossare scarpe comode con tacchi bassi e suole spesse. E’ utile anche utilizzare plantari e altri dispositivi che cambino la posizione del piede per alleviare la pressione sulle articolazioni dolorose (ortesi).

In casi rari, i medici consigliano l’intervento chirurgico per rimuovere il secondo osso metatarsico e alleviare il dolore.
Per gestire la malattia di Freiberg, è importante adottare alcune precauzioni in modo tempestivo. In primo luogo, è necessario limitare l’attività sportiva. In caso di dolore acuto, possono essere prescritti farmaci antinfiammatori e un breve periodo di immobilizzazione con un gesso. Successivamente, si consiglia l’utilizzo di un plantare che allevia la pressione sulla testa del secondo metatarso.

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